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Il potere della lettura ad alta voce

10 Lug

Fin da bambina, non so voi, ma io adoravo ascoltare mia madre o mio padre leggermi le storie del “Gigante Barbarossa” e gliele facevo leggere e rileggere fino a stancarli.

A mia volta, mi è capitato di leggere ad alta voce frammenti dei libri di Roald Dahl ai miei nipoti, che sono straordinariamente amanti della lettura e come tutti i bimbi amano le storie e si identificano nei loro personaggi.

La lettura di storie consente loro di nutrire la loro fantasia, ma anche di sviluppare empatia (in didattica si parla anche di competenza emotiva) e migliorare le capacità di comprensione e di organizzazione del pensiero. I benefici della lettura, infatti, sono molteplici e sono oggetto dell’attenzione di molti studiosi.

La lettura non è importante solo per i bambini, ma anche per gli adulti.

Nel loro tempo libero, molte persone amano ritagliarsi un momento tutto loro per leggere in silenzio il loro romanzo o il loro giornale; altre, invece, per studio o per lavoro preferiscono leggere o studiare ad alta voce. C’è chi legge scorrendo il testo; chi legge in maniera più analitica; chi legge solo i titoli degli articoli del giornale, chi guarda solo le figure e al massimo legge le didascalie; chi scannerizza il testo soffermandosi solo sulle parole in neretto! Il mondo della lettura è immenso e variegato. C’è chi legge un libro a settimana e chi impiega anni per finirne uno.

Esistono infatti diversi tipi di lettori e di letture, che differiscono a seconda dello scopo della lettura (informazione, intrattenimento, studio, ricerca…)

Nelle mie ricerche (personali) ho scoperto che esistono infatti diverse strategie e fasi di lettura:

  • lettura endofasica, che coincide con una prima fase di decodifica visiva della scrittura (dando per scontato che sto parlando di testi scritti): si parla anche di lettura silenziosamentaleinteriore. È una lettura più introspettiva e a volte è accompagnata da un leggero movimento delle labbra.
  • lettura ad alta voce non necessariamente rivolta a un interlocutore o a un pubblico, si tratta spesso di un’attività individuale, di auto-ascolto. Spesso questo tipo di lettura coincide con l’interpretazione (teatrale) di un testo.

Attraverso la lettura silenziosa è possibile interiorizzare parole, concetti e a livello subconscio anche la struttura delle frasi. Il silenzio aiuta a concentrarsi sui contenuti.

Chi legge ad alta voce ripetendo, ma anche chi ascolta, acquista consapevolezza e più fiducia a livello fonetico e articolatorio.

La lettura è una fase essenziale anche del lavoro di traduzione. La lettura attenta del testo originale (per ascoltare la voce dell’autore) e la lettura doppiamente attenta e al contempo distaccata nella revisione della traduzione è essenziale per scovare errori e per aggiustare la resa del testo finale.

È interessante inoltre vedere quali benefici possiamo trarre dalla lettura nell’apprendimento di una lingua. Basti pensare agli audiolibri e ai podcast in circolazione, che sono ottimi strumenti per apprendere una lingua quando corredati di trascrizione.

Per arricchire il nostro vocabolario, è utilissimo leggere non solo romanzi, ma leggere qualsiasi testo stampato, giornale, rivista, locandina, etichetta, cartolina, manifesto pubblicitario. Insomma tutto quello che ci capita sotto agli occhi.

Tutto quello che leggiamo/ascoltiamo rimane impresso nella nostra memoria visiva e risuona inconsciamente nella nostra mente e nella nostra memoria e si adatta e si modella a seconda delle nostre esperienze.

Vagando su internet ho trovato anche qualche risorsa e qualche progetto interessante dedicato all’incentivazione alla lettura:

Nati per leggere: http://www.natiperleggere.it/

La lettura come empowerment cognitivo: https://webtv.giuntiscuola.it/media/filer_public/3b/c6/3bc66133-3adc-42f1-8bfe-b001e08cb37a/1_gli_effetti_della_lettura.pdf

La práctica de la lectura en voz alta a favor de niños y niñas: https://www.redalyc.org/pdf/410/41050205.pdf

La lecture silencieuse di A. Leroy-Boussion
L’Année psychologique Année 1966 66-2 pp. 579-598: https://www.persee.fr/doc/psy_0003-5033_1966_num_66_2_27534

Reach out and read: https://www.reachoutandread.org/

Lectura en voz alta: http://ftp.e-mineduc.cl/cursoscpeip/Parvulo/NT1/I/unidad1/documentos/estrategia/estrategia1.pdf

Manualetto per imparare a leggereStrategie di lettura: https://www.istruzionepadova.it/risorse/Voltapagina/Manualetto-Lettura.pdf

Einfach Vorlesen

https://www.einfachvorlesen.de/

Infine, diverse sono le iniziative di lettura ad alta voce proposte in luoghi pubblici, come per esempio negli ospedali, per intrattenere piccoli e grandi pazienti, guidate per lo più da volontari che mettono a disposizione la loro voce come antidoto alla sofferenza e a situazioni di disagio.

Sul sito di Letture ad Alta Voce https://www.lettureadaltavoce.it/ in occasione del 10° anno del progetto si ribadisce l’importanza di questa attività:

In questi anni migliaia di persone hanno potuto uscire per qualche  minuto o per tempi più lunghi da una condizione di sofferenza, di  disagio, di svantaggio, di difficoltà, a volte di solitudine attraverso
delle storie, mediate da una lettrice, da un lettore. […] La lettura, la lettura ad alta voce è anche un antidoto all’odio, all’individuazione di un nemico, all’intolleranza per le differenze. La lettura ad alta voce è plurale, ecumenica, apre strade e costruisce ponti, mal sopporta le barriere, le divisioni, le censure.

E voi cosa ne pensate? Che tipi di lettori siete? Che strumenti utilizzate per la lettura? Credete che la lettura possa essere un antidoto?

Interpretare mio nipote

11 Apr

Ho appena salutato mio nipote, mi manca già… dopo quattro giorni passati insieme in cui l’ho visto gironzolare per casa, dopo quattro giorni in cui ogni mattina la sua vocina mi veniva a svegliare. Purtroppo non lo vedo spesso, perché vive in Svezia, a Stoccolma.

In questo post però voglio parlare di lui perché per me è un omino speciale, l’ho visto nascere al Danderyds sjukhus circa un anno e mezzo fa. Dovreste vederlo, è un piccolo uomo dai tratti giapponesi di origine italo-brasiliana nato in Svezia. Fantastico!

Mi sono sempre chiesta quale delle tre lingue avrebbe iniziato a parlare per prima: italiano, portoghese o svedese? La risposta è tutte e tre. Ora ascolta e capisce benissimo tutto quello che gli diciamo io, i nonni, mio fratello in italiano e quando la sua mamma gli parla in portoghese. Guarda i cartoni animati in inglese e in portoghese indifferentemente, in particolare Cars che guarda a ripetizione, entusiasmandosi ogni volta come fosse la prima e senza staccare gli occhi dallo schermo mentre consuma spensieratamente i suoi pasti.

Da quando ha iniziato ad andare all’asilo, oltre a ma-ma è pa-pà, dice cose strane… Non è sempre facile capire quello che intende.

Le prime parole che ha pronunciato sono state [puxa] [pitsa] e [tit:a], voce del verbo “tittare”, che in svedese significa “guarda!” accompagnato dalla sua manina che con l’indice punta verso qualsiasi cosa degna della sua attenzione.

Tra le nuove parole del suo vocabolario ci sono anche [pa] per indicare la palla o qualsiasi oggetto o disegno di forma sferica; il nonno italiano si chiama nho-nho, mentre la nonna brasiliana è fo-fó, pronuncia leggermente storpiata di vovó.

Per chiamare me ha imparato a dire [zia], e quasi mi commuovo.
Per chiamare il cane usa invece suoni onomatopeici come huh, e mi-mi per il gatto… mentre il [pi] è l’uccellino. E per finire non può mancare l’oggetto privilegiato dei suoi desideri: la mitica brum-brum; da vero appassionato di motori possiede una collezione inestimabile di macchinine di oltre mille pezzi, e ogni volta che vede un’auto o un camioncino passare per strada con la mano li saluta.

Dall’ultima volta che l’ho visto, a Natale, ha fatto notevoli cambiamenti e passi avanti.
Chissà che sorprese mi riserverà la prossima volta. Nel frattempo io ho già prenotato il volo per i primi di luglio.